Scuola: no alle bocciature per gli alunni esclusi dalla didattica a distanza. Federconsumatori scrive al Ministro, per scongiurare gravi discriminazioni a danno degli alunni che vivono situazioni difficili.
Giungono notizie allarmanti dal mondo della scuola. Nonostante le rassicurazioni del Ministro e le deroghe alle normali procedure emanate in apposite ordinanze del MIUR, sembrerebbe infatti che molti insegnanti minaccino di bocciare gli allievi che non si sono collegati per le videolezioni.
“Una politica del tutto discriminatoria e illegittima, che siamo pronti a contrastare con ogni mezzo ed azione.” – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori.
Di fronte a un’emergenza di portata planetaria, come quella che il Paese si è trovato ad affrontare, né il mondo della scuola, né le famiglie, erano preparati a far fronte alle esigenze della didattica a distanza. Questo specialmente in presenza di casi di difficoltà economiche e di carattere infrastrutturale: per questo siamo convinti che il mancato collegamento non può e non deve diventare motivo di bocciatura ed esclusione dalle classi.
Il ruolo primario di un insegnante è quello di promuovere la crescita dei ragazzi e favorirne l’integrazione all’interno del sistema sociale: escluderli dalla classe e costringerli a ripetere l’anno solo perché non in possesso dei mezzi o della connessione necessari per partecipare alla DAD è in piena contraddizione con tale principio.
Per questo abbiamo scritto al Ministro, chiedendo indicazioni e provvedimenti stringenti da parte del MIUR affinché tali minacce non si concretizzino e si scongiuri una discriminazione evidente all’interno del nostro sistema scolastico. Ci aspettiamo, inoltre, che Ministro fornisca linee giuda chiare e precise per il recupero, nell’estate, destinato agli alunni esclusi dalla didattica a distanza.
Raccogliamo, in tal senso, l’appello dei Maestri di Strada, che invitano a non ignorare che “esiste un numero enorme di allievi che, di fatto, non ha potuto fruire del servizio scolastico. Alcuni reputano che si tratti di un terzo degli allievi e va da sé che questa proporzione ha un enorme scarto medio tra varie zone sociali e geografiche.”
Di fronte a questa situazione condividiamo la proposta dell’associazione che prevede, per i ragazzi che sono stati privati di una occasione formativa, che questa sia loro offerta di nuovo: perché diversamente mancherebbe un pezzo nel loro processo di sviluppo.
“Quello che serve è un piano straordinario di recupero ben distinto dall’inizio del nuovo anno scolastico, che si fondi su risorse finanziarie e professionali dedicate” – riporta il documento dei Maestri di Strada.
Il cooperative learning è una chiave fondamentale nell’ottica di tale recupero. Così come vitale è il ruolo di tanti insegnanti, educatori ed associazioni che operano quotidianamente per instaurare e rafforzare rapporti di fiducia e di collaborazione, che possono contribuire a riavvicinare allievi e famiglie ad un sistema scolastico che, in alcune situazioni, li ha lasciati soli nei momenti difficili.